venerdì 14 gennaio 2011

Not Kill Your Soul ... Vivi

Abbiamo deciso di pubblicare oggi qualcosa di forte in seguito ad una mail arrivataci.... speriamo che forse tra voi qualcuno leggendo questa storia possa rispsecchiarsi e capire che la via dell'autolesionismo non è mai quella giusta. Se riesci ad oltrepassare l'istante in cui dici : Non cè la farò mai, solo allora cè l'avrai fatta perchè è passato. é una storia di speranza. perchè la speranza non muore mai .
Siamo ufficilamente allra frutta


"Soffro.. soffro ogni istante in cui sento il mio cuore battere, soffro ogni istante che tu sei li a guardarmi e a giudicarmi, soffro perché forse è l’unica cosa che ho imparato a fare e che la vita sino ad oggi ha saputo insegnarmi. Soffro perché non ho ormai alternativa e perché mi sembra l’unico modo di poter provare ancora qualcosa, quel qualcosa che mi faccia sentire vivo in un vita dominato dall’asservimento dell’uomo, a cosa poi?? È da tanto che me lo chiedo, che so le risposte ma non voglio vederle perché per una volta voglio fare come fanno tutti, come fanno gli struzzi, mettere la testa nel terreno e fare finta di nulla, godere della mia ignoranza e vivere brandelli di felicità in instanti di vita vissuta rubati alla finzione di un sogno che chiamo vita. Le persone che sono stato, sono tante, troppe, diverse e uniche, come i dolori che ho sentito e che mi hanno segnato e che porto ancora nel mio cuore...sofferenze...compagne di una vita che, come cicatrici entrano a far parte della nostra esistenza. Ogni istante di vita che abbiamo vissuto, ogni sensazione che abbiamo provato, ogni pensiero che abbiamo fatto, ogni sentimento che abbiamo provato, fanno parte di quella che risulta essere la pellicola della vita che stiamo vivendo, come fosse un copione che crea quell’infinito mistero che pervade tutto e dirige tutto…fato, destino, dio...siamo solo marionette, come lo sono io che in questo momento sto scrivendo come in preda ad una frenesia mistica che mi fa battere tasti e mi fa buttare giù dei pensieri di cui non sono ancora certo, e non so nemmeno bene cosa voglio dire o dove voglio arrivare. Sò che ho un universo variopinto di misteri tormentati da raccontare, ma a volte le parole sono troppo poco per comunicare ciò che sento e ciò che voglio dire... la sofferenza di guardarti allo specchio, di riscoprirti grande e di aver vissuto una vita che non avresti voluto. Vorrei raccontare il dolore agghiacciante che provi quando dopo aver vomitato, ripetute e ripetute volte con quel dito famelico che si è fatto strada in te condotto dalla sola voglia di farti male perché non ti accetti, ti ricomponi, calmi il tuo respiro e il rossore delle tue gote, asciughi le lacrime dei tuoi occhi che non sono fatti per piangere, ma solo per sorridere ai commensali del pranzo luculliano di cui sei tu la portata principale, tu e il tuo dolore, la sofferenza del tuo sguardo perso nel vuoto, la tua inezia  nell’ essere diverso e nel non poter essere come loro. Questo e molto altro ancora, riempie il loro appetito insaziabile, di cui solo ciò che sei può colmare. Vorrei scappare per quelle colline verdi che ho sempre sognato nei miei sogni e che non ho mai potuto percorrere per paura… per dovere, perché avrei dovuto avere il coraggio di fare le mie scelte perché le volevo davvero, ma scegliamo davvero? O è solo una illusione? Stiamo scegliendo anche in questo momento di leggere o scrivere le parole che sto scrivendo o sono solo movimenti involontari che eseguiamo  meccanicamente? forse siamo nati così…Scegli la vita..."

Monde de Reve

5 commenti:

  1. dare spazio ad una voce nella notte vi fa onore, ma mi chiedo se chi scrive sappia davvero di aver descritto una tecnica efficacissima per "scozzare" lo schema che si ciba di lui/lei.
    osservare la propria vita e il copione che si mette in atto come se si fosse seduti ad osservarsi in una pellicola consentirebbe di rallentare il tempo, cambiare cornice, aumentare la luminosità di un immagine e perché no, anche di tagliare ciò che non serve. Una volta confezionato lo "spezzone" ideale (come quello delle montagne verdi) non gli resterebbe che entrarci dentro e viverlo!
    Lungi da me dire che sia facile, ma è almeno possibile ve lo garantisco! Buona fortuna!

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  2. sTAI PARLANDO DI ME...DI UNA ME di qualche anno fa,quando fare lo struzzo sembrava l'unica alternativa alla vita di una vita monotona di provincia...sembra banale,ma per chi è stato sempre sulla cresta dell'onda,per chi ha vissuto,dico VISSUTO,ogni secondo,...rallentare di colpo,vuol dire cadere a picco...
    ....ti garantisco che non c'è campo verde che tenga,non c'è luce che si accende...c'è solo un buio profondo...buio che toglie vita....
    ma poi,se in questo buio riesci a ritrovare uno spiraglio della tua luce,se riesci a imporre a quella luce di accendersi...allora puoi farcela...passi oltre la solitudine,oltre l'incapacità delle persone di capirti,oltre una mallatia che nel frattempo sta prendendo un altra parte di te....PUOI FARCELA....ma dipende solo da te....
    GR

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  3. Grazie GR per la tua testimonianza e grazie per il pensiero.

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