«La Haute Couture? È morta, anche perché non corrisponde più alle esigenze attuali della società» Diceva Pierre Bergè nelle sue lettere a Yves! E come dargli torto! L’Haute Couture è finita, ahimè, perché i sogni sono finiti. Quei sogni fatti di speranza, di idee, di lotta, quei sogni fatti di vita! In un epoca come la nostra è assai difficile sognare, perché non siamo più abituati a farlo e perché l’atto di sognare richiede coraggio, forza e Tenacia. Difficile non è impossibile però! Ed in questa Visione ”Impossibilista” si incastona come un “solitario Grezzo” La figura poco convenzionale di uno degli ultimi Couturier Giambattista Valli. Nato nella magica città della “ Dolce Vita“ di Fellini nel ’66, si forma in una scuola d’arte dove scopre gli acquerelli di Saint Laurent e le illustrazioni di Reneè Gruau per Dior. Frequenta l’IED di Roma e poi segue un corso a Londra presso la Saint Martin School of Art. Tornato in Italia Diventa assistente personale del Couturier Roberto Capucci, presso la sua Maison, apprendendo una certa drammaturgia stilistica e l’equilibrio dosato dei colori. Successivamente viene chiamato dalle Sorelle Fendi presso la loro Maison come Senior Designer della linea Fendissime. E 5 anni dopo, lavora come Senior Designer per Krizia. La svolta per la sua carriera arriva nel 1997, quando viene chiamato da Manuel Ungaro a lavorare presso la sua Maison. E dopo 4 anni di duro lavoro accanto al grandissimo Maestro, diventa S. Designer delle linee prêt-à-porter, Ungaro Fever e Accessori. E nel 2005 avviene il grande balzo che per ogni artista è l’evento cruciale, per il quale si prepara durante tutta la sua vita. Debutta, a Parigi (un debutto altisonante già di suo per la location) con il marchio GIAMBATTISTA VALLI, prodotto da Gilmar. Di qui in avanti, si susseguono un successo dietro l’altro, dalla collaborazione con Moncler per la collezione di piumini deluxe Gamme Rouge, ai redcarpet, alla reinvenzione degli Stiletto. Ho conosciuto diverse persone che sono venute a contatto con lui, o che hanno lavorato con lui, è ciò che più mi ha colpito è stato quanto tutte fossero d’accordo nel sottolineare l’umiltà con cui viva la sua arte e con cui si propone, non parlando di sé, ma facendo si che le sue opere parlino di lui. E come YSL segnò la storia con l’apertura della prima Boutique, rivoluzionando il mondo, così, anche l’apertura, dopo sei anni di lavori e sfilate, della Prima Boutique di Gimbattista Valli ha grandissima risonanza. Dall’aspetto singolare ed unico, la boutique, situata in Rue Boissy D'anglas, nasce in un quartiere molto amato dalla stilisti e in quegli stessi appartamenti in cui visse Jean Baptiste Lully, compositore italiano naturalizzato Francese (singolare questa scelta no?!). Inoltre, l’atmosfera elegante ed intima caratterizza questi 142 mq di meraviglia, uno space concepito come una rivisitazione della boutique in chiave di concept Store. È suddiviso in tre stanze separate, dominate dal colore “Rosa Duchessa di Windsor”, arredato con oggetti dal design Moderno e pezzi originali di Tony Duquette e Piero Fornasetti, una limited edition di borse disegnate per Roberta di Camerino, le fragranze di Wig Room e pezzi unici di gioielleria di Luigi Scialangae candele firmate da Valli per Cire Trudon. Preèt a Porter e Haute Coutre si fondono in questo magico posto….
«Troppi negozi sono pensati oggi come la tomba dei prodotti, o come mausolei dei creatori - dice Valli, vestito di nero con un filo di perle al collo -. Io vorrei che nel mio spazio si creasse un giro di persone che scelgono di passare un'ora del loro tempo tra le cose che mi piacciono, accolte come si ricevono degli amici. Senza l'atteggiamento troppo ossequioso del "oui madame" ripetuto ogni secondo, né la maleducazione della quale sono stato vittima anch'io quando in certe boutique mi è stato detto "questo è troppo caro per lei"»
Vorremmo concludere così:
«l’importante è essere fuori moda. La parola trendy mi ha sempre fatto paura. Mi piacciono gli abiti che si ritrovano negli armadi con piacere, come vecchi amici»
Un ringraziamento a te che ci fai Sognare
Siamo Ufficialmente Alla Frutta
( una galleria di foto e tante chicche per voi con immagini di abiti e dello store ... per sognare :)
non sapete come ho adorato questo articolo. Abiti come vecchi amici da incontrare con piacere anche dopo tempo, questa metafora è interessante!
RispondiEliminaBell'articolo complimenti, sono d'accordissimo con voi, ormai l'haute couture vera e proprio come quella di YSL e Valentino è impossibile da trovare!
RispondiEliminaLuca
Bellissimo articolo! A mio parere l'importante è essere in grado di saper mischiare capi magari da collezione a capi più portabili anche perchè alle collezioni propongono quasi solo abiti assurdi e immettibili!!
RispondiEliminaXO XO
http://laparisienne3.blogspot.com/
Bellissimo articolo. Mi piacciono anche le immagini scelte per il post. Questo blog è davvero una bella scoperta! :)
RispondiEliminawww.thebigiofactor.blogspot.com
Ehy ma che fine avete fatto, non vi trovo più nemmeno su facebook! :(
RispondiEliminaRispondetemi per e mail o sul mio blog, per favore! :(